Girolamo Sirchia è un ministro talebano e bugiardo

Dopo aver letto l’intervista rilasciata da Girolamo Sirchia a Margherita De Bac sul “Corriere della Sera”, non sapevo se ridere o piangere. Le lacrime, le hanno esaurite sei anni di malattia: la sclerosi laterale amiotrofica. Per quanto riguarda il ridere, si tratta di qualcosa che mi piace condividere con le poche persone che amo. Quindi, alla fine, ho deciso di scrivere questo comunicato stampa.

Sirchia è il nuovo, si fa per dire, Ministro della Sanità. È stato uno dei 25 membri della Commissione presieduta dal premio Nobel della medicina: il professor Renato Dulbecco. Bene, anzi male, sarebbe meglio dire, quella Commissione autorevole, autorevolmente nominata dall’allora Ministro della Sanità professor Umberto Veronesi, lo scorso 28 dicembre diceva sì, a maggioranza, alla sperimentazione sugli embrioni soprannumerari.

Sirchia, insieme al cardinale Ersilio Tonini, è stato uno dei 7 membri della Commissione, sui 25 complessivi, che si è dichiarato contrario alla utilizzazione degli embrioni soprannumerari, comunque destinati a finire nella spazzatura.

Secondo Sirchia e gli altri sei membri della Commissione: “due affermazioni sono determinanti per il comportamento etico: l’embrione è un essere umano con potenzialità di sviluppo (e non un essere umano potenziale); l’embrione, come ogni essere umano, ha diritto alla vita. Per un’adeguata comprensione, non si tratta di proiettare nell’embrione l’idea di persona fatta e finita, ma nemmeno di coltivare un’idea di persona che possa prescindere da quest’inizio. Il legame tra embrione e persona va considerato come un processo unitario, dinamico e continuo”. Sul giudizio etico, non ho nulla da eccepire.

Del resto, recentemente, lo scorso 8 giugno, la Commissione di genetica umana del Parlamento Europeo scriveva: “Di fronte all’ampiezza e alla radicalità di tale controversia, è chiaro che questa Commissione (o qualunque altra Commissione) non può assumersi il compito di dirimere un disaccordo che ha la sua radice in convinzioni antropologiche filosoficamente e/o religiosamente fondate. Ciascuna posizione raccoglie consensi, e si è consapevoli che il mero fatto che una data soluzione raccolga un vasto consenso, non la rende più giusta rispetto alle altre, né equivale ad una deligittimazione delle altre posizioni. L’uso di embrioni soprannumerari, formati cioè nel contesto di un progetto procreativo, ma che per varie ragioni non sono più destinati all’impianto, apre la questione relativa alla scelta di destinarne una parte a ricerche dalle quali possono derivare notevoli benefici per l’umanità, in specie se si considera che l’alternativa è di lasciare che periscano. Quando ci si trova di fronte a situazioni dilemmatiche, il meglio che si possa fare, se si esclude l’inazione, che è comunque una scelta, è di bilanciare i valori in gioco”.

Sirchia, Ministro della Sanità della Repubblica italiana, diviene, di fatto, Ministro talebano della sanità cattolica, quando impone un divieto alla sperimentazione sugli embrioni, anche se soprannumerari. Preferisce lasciarli morire, in realtà farli buttare nel cesso o nella spazzatura, piuttosto che destinarli ad una ricerca scientifica che potrebbe salvare le vite di milioni di persone.

Da buon talebano si è perfino affrettato a cancellare, sul sito istituzionale del Ministero della Sanità, le “pericolose” tracce della Commissione Dulbecco. Pochi giorni fa infatti sono tornato sul sito istituzionale del Ministero della Sanità. Stavo navigando in Internet e volevo vedere se la pagina sulle cellule staminali era stata aggiornata. Con grande stupore, ho dovuto constatare che la pagina in questione era stata rimossa, così come il Rapporto Dulbecco. Non solo: digitando la parola Dulbecco nella casella del motore di ricerca, il risultato è stato: nessun documento trovato.

Come inizio, non c’è male. Bravo, bravissimo Sirchia. Il Ministro è però un bugiardo, quando sostiene che: “È stato dimostrato che utilizzando cellule staminali prese dall’individuo adulto si possono ottenere più tipi di tessuto. Quindi le ricerche saranno limitate a questo ambito. Non c’è ragione di avventurarsi nel campo minato degli esperimenti sugli embrioni”. La ricerca scientifica più promettente, ed avanzata, è infatti quella sulle cellule staminali embrionali. Lo sa bene anche Bush che, proprio in questi giorni, deve decidere se finanziare la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Intanto, i tentennamenti del Presidente statunitense hanno già fatto una vittima illustre. Il professor Roger Pedersen, punta di diamante della ricerca sulle cellule staminali della University of California. Pedersen se ne va all’Università di Cambridge, in Inghilterra, dove tale ricerca è permessa e generosamente finanziata e dice addio ai 280 milioni di dollari di finanziamenti pubblici americani. La posizione di Bush ha messo in allarme la comunità scientifica. Se Pedersen è disposto a correre il rischio di perdere gli oltre 560 miliardi di lire di finanziamenti pubblici, pur di poter continuare negli studi sulle cellule staminali embrionali, evidentemente è questa la frontiera più promettente. Le affermazioni di Sirchia, scientificamente infondate, politi- camente irresponsabili, non sono state ancora criticate dai ricercatori italiani.

30 Luglio 2001 – Luca Coscioni

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