Il mio intervento in radio contro la censura mediatica

Care ascoltatrici, cari ascoltatori, buona sera a tutti.
Di fronte alla violenza inaudita, con la quale, temi fondamentali per la vita o la morte di centinaia di migliaia di nostri concittadini, sono stati estromessi dalla discussione politica, e con essi i radicali, è necessario reagire con una azione non violenta, tesa a ristabilire condizioni minime di legalità e l’apertura del confronto democratico sulla clonazione terapeutica, sull’eutanasia, sulla libertà della ricerca scientifica, sulla libertà di cura. Preannuncio quindi dai microfoni di Radio Radicale una mia azione non violenta, da inquadrare nel contesto del GRANDE SATYAGRAHA RADICALE DI EMMA BONINO. Tale azione avrà luogo nelle prossime ore. La mia presenza, quale capolista, lo ricordo, davanti a Marco Pannella, alle prossime elezioni politiche, ha un significato politico forte, ed è proprio tale significato che merita di essere affrontato.

Il fatto che preceda Marco Pannella sta ad indicare che c’è una battaglia radicale da incarnare, e da vincere, nel nostro Paese. La battaglia radicale, alla quale sto dando spirito e corpo, è quella per la libertà di ricerca scientifica. È una battaglia radicale che non ho scelto, così come Marco Pannella non mi ha scelto e designato alfiere, porta bandiera della libertà di scienza. È una battaglia radicale che mi ha, ci ha scelto. La stiamo combattendo, Emma Bonino, Marco Pannella ed io, così come si vive una esistenza, percorrendola, sapendo che non la si è scelta, ma che se ne può essere gli artefici del suo divenire. È una battaglia che riguarda direttamente 10 milioni di italiani, tanti sono i nostri concittadini, colpiti da una varietà di patologie che potrebbero, sottolineo potrebbero, beneficiare delle nuove terapie cellulari che si basano sulle cellule staminali. È la Commissione presieduta dal professor Renato Dulbecco a dirlo. La mia, nostra battaglia radicale è una battaglia di libertà. La mia candidatura alle prossime elezioni politiche del 13 Maggio rappresenta la volontà di una persona, che il caso ha voluto malata, di rompere il fragoroso silenzio politico che i due poli hanno imposto in materia di clonazione terapeutica e la denuncia della violazione di diritti umani fondamentali. Pensavo che la mia presenza, quale capolista, davanti a Marco Pannella, della lista Emma Bonino, potesse servire solo ad incarnare, a dare corpo alla battaglia radicale per la libertà di scienza. In realtà, sto lottando anche per l’affermazione di libertà fondamentali: La libertà di pensiero, la libertà personale, il diritto all’esercizio dell’elettorato passivo. Si tratta di diritti inviolabili dell’uomo che, in Italia, non sono tutelati, non sono garantiti.

È per questo che la classe politica italiana ha subito percepito la mia presenza sulla scena politica come un elemento di disturbo, qualcosa di pericolosamente dirompente, da cancellare. La forza delle idee deve essere arginata, prima che le acque della Ragione travolgano le palafitte della Superstizione e dell’Ignoranza. La circostanza che una persona gravemente malata, che non può camminare, che per comunicare è costretta ad utilizzare un computer, viva pienamente la propria esistenza, questa circostanza, dicevo, scuote le coscienze, le agita, le mette in discussione. Il fatto poi che io abbia sollevato una questione politica, che non abbia accettato di rappresentare un caso umano, che abbia scelto lo strumento della lotta politica, infastidisce enormemente, rompe grandemente. Perché, in Italia, la persona malata, non appena una diagnosi le fa assumere questo nuovo status, perde immediatamente i diritti umani inviolabili, e tale perdita è tanto maggiore quanto più gravi sono le condizioni di salute della persona in questione. La mia, nostra battaglia radicale per la libertà di scienza mi ha consentito di riaffermare valori quali la libertà personale, la libertà di pensiero, la libertà all’elettorato passivo, il poter essere cioè eletto per portare in Parlamento istanze delle quali i due poli non possono essere portatori. In definitiva, per la libertà della ricerca scientifica, per la libertà di cura, per la libertà, dolorosa, straziante, del decidere come, e quando, mettere fine alla propria esistenza, per la libertà personale e di parola delle persone con gravi invalidità, vi chiedo di sostenere Emma Bonino, Marco Pannella e me alla vigilia del GRANDE SATYAGRAHA RADICALE.

29 marzo 2001 – Luca Coscioni

Eventuali errori presenti nel documento sono dovuti ad un adattamento del testo per il sintetizzatore vocale utilizzato da Luca

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