Luca Coscioni e la politica

La mia maratona politica.

Buonasera a tutti…
Vorrei ricordare il giorno 20 gennaio 1995, presso la Sala Consiliare del Comune di Orvieto, verrà presentato un documento pubblico dal titolo “Per una identità moderna di Orvieto.

Il mio impegno politico risale al 1995. Ero allora consigliere comunale ad Orvieto…

Cosa di meglio che un gruppo di cittadini si aggreghino per gestire direttamente la politica. Chiaramente dopo aver aperto un dibattito, dopo essersi confrontati non tanto sulle posizioni ideologiche, che noi riteniamo essere fondamentali per ogni scelta di carattere politico, ma del resto se andiamo a guardare nei partiti di oggi, questa ideologia non solo è venuta meno, ma è stata molto spesso tradita.

Ai radicali mi sono avvicinato nel 1999 in occasione della campagna “Emma for President”…

Nel mondo anglosassone il confronto nasce e si sviluppa sulle idee. In Italia, invece, non si può nemmeno discutere: l’imperativo è proibire, proibire, proibire…

Credo che al fianco di Emma Bonino e Marco Pannella potrei ad esempio combattere perché anche in Italia venga approvata in tempi brevi, una legge sulla clonazione terapeutica che potrebbe salvare la vita a centinaia di migliaia di italiani colpiti da varie patologie che, come me, lottano quotidianamente per la propria sopravvivenza.

Senza il Partito Radicale Transnazionale e di Radicali Italiani, la battaglia per la libertà di ricerca scientifica nel mondo e in Italia è destinata ad essere persa.

Il disegno di legge 1514 sulla procreazione medicalmente assistita prossimo all’avvio della discussione al Senato è profondamente illiberale: segna un deciso sconfinamento delle convinzioni religiose nella sfera politica e rappresenta una norma proibizionista.

Mi appello e non in ordine di valore della possibile azione alla militanza radicale tutta, affinché si faccia carico di una responsabilità individuale e quotidiana in tutte le città della presenza di tavoli di raccolta firme, soprattutto laddove, ahimé, non sono mai stati aperti i tavoli, né sotto il sole né sotto la pioggia.

Confido che non manchi da oggi a partire proprio da questa Assemblea da parte di quanti hanno responsabilità civili, sociali e politiche, un rinnovato e più forte impegno nel dare un’autentica partecipazione che spinga a viverci e a vivere verso gli altri le posizioni laiche della conoscenza, della coscienza, di una ricerca scientifica libera.

Sono queste le motivazioni per le quali riteniamo opportuno aprire questa proposta non solo alle persone adulte, ma soprattuto ai giovani e guardandomi intorno, purtroppo noto come al solito una presenza molto bassa di giovani. I giovani che partecipano ai dibattiti politici sono giovani militanti nei partiti, giovani che già hanno dei preconcetti, giovani che non si aprono al confronto, giovani che sono abituati semplicemente a leggere gli editoriali dei loro quotidiani di partito prima di aprirsi alla discussione, prima di parlare…

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