Cari Emma e Marco sono pronto per lo sciopero della fame

Cari Emma e Marco,

la notte scorsa, mentre, girandomi nel letto, stavo rifinendo il mio intervento di venerdì, ho avuto un’idea.
Come ben sapete, il governo statunitense e quello britannico hanno detto sÏ alla clonazione terapeutica nel mese di agosto. Successivamente, il parlamento inglese ha ratificato il provvedimento di Tony Blair. Questo significa che Stati Uniti e Gran Bretagna sono pronti, dal punto di vista normativo e scientifico, ad avviare la sperimentazione sull’uomo. In particolare, negli Stati Uniti, i primi trial sull’uomo, per quanto concerne la sclerosi laterale amiotrofica, cominceranno entro due anni. Questo significa che gli studi preclinici, sempre sull’uomo, partiranno tra pochi mesi. Tale processo potrebbe addirittura subire una ulteriore accelerazione, se i recenti risultati sulla cosidetta retro-differenziazione venissero confermati.
In Italia, a distanza di 6 mesi, ci si sta ancora arrovellando se sia etico o non etico utilizzare gli embrioni orfani crioconservati che, come è noto, sono predestinati alla distruzione. Se al ritardo normativo sommiamo quello scientifico, i primi trial sull’uomo si terranno, in Italia, non prima di 5 anni. Se si terranno. Lo stesso discorso può essere fatto per il morbo di Alzheimer (400000 casi in Italia), ed il Parkinson.
Come dicevo, girandomi nel letto, la scorsa notte, ho pensato che un mio sciopero della fame, certamente appetibile per i media, potrebbe sbloccare, se non altro, il fragoroso silenzio sul tema delle nuove terapie fondate sulle cellule staminali.
Certo, un’eventuale mio sciopero della fame pone due problemi: uno di natura personale, l’altro di natura politica.
Per quanto riguarda il primo, evidentemente, dato che ho già perso, per colpa della malattia, 18 chili, uno sciopero della fame, tout court, significherebbe morte certa. Ed io non voglio morire. Si potrebbe pensare allora ad uno sciopero della fame durante il quale vengo alimentato mediante delle flebo. Certo, non è uno sciopero della fame propriamente detto, però, tenuto conto delle mie condizioni di salute, potrebbe anche avere una valenza maggiore.
Per quanto concerne invece il secondo dei problemi, quello di natura politica, esso può essere riassunto nel seguente modo: scopo dello sciopero della fame è far si che il governo italiano adotti un provvedimento che recepisca integralmente le raccomandazioni contenute nel Rapporto Dulbecco sulle cellule staminali, integrandole con la possibilità, recentissimamente apertasi, di ottenere cellule staminali attraverso la cosiddetta retro-differenziazione, qualora si avesse una conferma circa la validità del metodo. Inoltre, tale provvedimento dovrebbe prevedere il finanziamento pubblico della ricerca sulle cellule staminali e l’acquisto, da parte del Governo italiano, del brevetto che è stato registrato su tale nuovo procedimento.
Cosa ne pensate?

Un abbraccio,
Luca

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