Il mio intervento alla conversazione settimanale con Marco Pannella e Massimo Bordin

Buona sera Marco, buona sera Massimo, un saluto cordiale agli ascoltatori.
Mi permetto di disturbare, e spero di riuscire nell’impresa, Massimo e Marco, per commentare due notizie scientifiche di grande importanza per la battaglia radicale per la libertà della ricerca scientifica. La prima notizia è di oggi. è stata effettuata con successo la prima clonazione di un embrione umano.

Per la prima volta nella storia della biogenetica, l’embrione sarebbe stato ricreato in laboratorio, attraverso una particolare applicazione delle tecniche di clonazione, alle cellule staminali. L’impresa, unica nel suo genere, è stata annunciata dalla compagnia Usa per la ricerca genetica, Advanced Cell Technology. Il procedimento utilizzato è stato descritto dal vice presidente della società americana, nonché responsabile specifico della ricerca, Joe Cibelli, come clonazione classica. Per portarlo a termine, ci si è serviti di un ovulo umano e di una cellula dell’epidermide ricavata da un uomo adulto: il Dna, originario dell’ovulo è stato eliminato, e al suo posto è stato impiantato quello estratto dal nucleo della cellula adulta. Ricorrendo a tecniche di coltura, l’ovulo modificato si è così sviluppato come se fosse stato fecondato da uno spermatozoo; ma, invece di trasformarsi in un feto completo, si è fermato allo stadio di mero agglomerato cellulare. Si tratta del medesimo sistema già usato per clonare pecore, bovini o scimmie, ha puntualizzato Cibelli; il quale tuttavia non si è spinto fino al punto di rivelare se, dal pre-embrione in tal modo clonato, siano state poi effettivamente tratte cellule staminali per ulteriori impieghi. Si tratta di un traguardo epocale per la Scienza medica, che apre finalmente la strada al trattamento di tutta una serie di patologie incurabili e inguaribili.

Inoltre, è bene far notare almeno tre cose.
La prima: le cellule staminali così ottenute, sostituendo il nucleo della cellula uovo, con il nucleo della cellula somatica dello stesso paziente, non pongono problemi di rigetto.
La seconda: tale risultato è stato possibile grazie alla concorrenza fra pubblico e privato.
La terza: nonostante il Presidente degli Stati Uniti abbia, di fatto, almeno parzialmente, deciso di non finanziare le ricerche sulle cellule staminali embrionali, tale fondamentale risultato scientifico dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che il progresso scientifico non può essere fermato; che il suo avanzare è travolgente, fortunatamente per l’umanità. Concludiamo con il commento della seconda notizia. L’utilizzo di cellule staminali, ottenute da feti morti spontaneamente, sarebbe un modo per cancellare i problemi etici legati all’uso degli embrioni, salvando il progresso della medicina.

A togliere l’oggetto del contendere agli scienziati che sostengono la necessità di utilizzare le cellule embrionali, perché più versatili, e quindi meglio manipolabili, e a quelli che, d’accordo con la Chiesa cattolica, ritengono che ci si debba limitare all’impiego di cellule madri adulte, derivanti, ad esempio, da sangue placentare, è il professor Angelo Vescovi, dell’ospedale San Raffaele di Milano. Secondo l’esperto, infatti, da pochissime cellule staminali, ottenute dal cervello di feti morti spontaneamente, si può ottenere una quantità illimitata di neuroni, da reimpiantare nell’uomo, per curare malattie neurodegenerative. La scoperta, se verrà confermata, appare decisamente interessante. Purtroppo, il Ministro della salute, il professor Girolamo Sirchia, ha colto la palla al balzo, per affermare, sbagliando, e facendo un uso scientificamente, e politicamente scorretto, della scoperta del professor Vescovi, che le ricerche sugli embrioni sarebbero inutili. Questo è vergognosamente falso.

Comunque, sul sonno della ragione del Ministro Sirchia, c’è più di un radicale a vegliare. Buona veglia Massimo, buona veglia Marco, buona veglia agli ascoltatori.

25 novembre 2001 – Luca Coscioni

Sul sito Radio Radicale è possibile ascoltare l’audio integrale dell’intervento

Eventuali errori presenti nel documento sono dovuti ad un adattamento del testo per il sintetizzatore vocale utilizzato da Luca

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