Lettera a Massimo D’Alema

Caro Massimo D’Alema,

ho saputo, grazie ad un bel articolo di Anna Meldolesi pubblicato dal Riformista, che aprirai mercoledì prossimo il prestigioso convegno organizzato dalla Fondazione Italiani Europei intitolato “Dialogo sulla vita umana. Un seminario bioetico tra laici e credenti.”
Ho pensato di scriverti in qualità di Presidente di Radicali Italiani perché di vita umana tento di occuparmi anch’io. Della mia vita sono costretto ad occuparmene quotidianamente da quando, ormai 7 anni fa, la sclerosi laterale amiotrofica mi ha colpito. Tento tuttavia, dando gandhianamente corpo alla battaglia radicale per la libertà di Scienza e di Coscienza, di occuparmi anche della vita di milioni di malati, oggi persone sane, che potrebbero essere curati nei prossimi anni grazie alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. Il Rapporto del Premio Nobel Renato Dulbecco sulle cellule staminali, commissionato dal ministro della Sanità del Governo Amato, il professor Umberto Veronesi, stimava infatti in 10 milioni – 10 milioni di vite umane – gli italiani affetti da patologie croniche che potrebbero essere curati grazie a questo tipo di ricerca.
Come ben sai, le pressioni del Vaticano unite al potere di veto esercitato dalle componenti cattoliche presenti in entrambe le coalizioni, fanno sì che un intero settore di queste ricerche, quello sulle cellule staminali embrionali, sia di fatto (ma ben presto lo sarà per legge) proibito nel nostro Paese. Prima di usare in modo terroristico lo spauracchio della clonazione umana, i sostenitori del proibizionismo sulla ricerca scientifica difendevano le loro posizioni oscurantiste affermando che la ricerca scientifica poteva essere portata avanti, con altrettante se non maggiori possibilità di riuscita, utilizzando soltanto le cellule staminali adulte. Menzogna del tutto antiscientifica, dato che gli stessi ricercatori che utilizzano le cellule staminali adulte – come Angelo Vescovi, condirettore dell’Istituto per la ricerca sulle cellule staminali dell’Ospedale San Raffaele di Milano, istituzione notoriamente legata alla Chiesa cattolica – sostengono che la tesi dell’equivalenza tra cellule staminali adulte ed embrionali non può essere affermata.
Quando durante la scorsa campagna elettorale i radicali, candidandomi come capolista, tentarono di sollevare questo problema, questo “dialogo intorno alla vita”, tu rispondesti in una lettera indirizzata ad Emma Bonino che “argomenti di questo genere interrogano la coscienza individuale. Sono questioni che non é possibile ridurre a campo di scontro in una campagna elettorale di per sé tesa e difficile”.
Ora che la campagna elettorale è finita, e prima che la prossima ci impedisca di parlare di questioni sottratte alla coscienza individuale – del medico, dello scienziato, del malato – e affidate al braccio repressivo dello Stato, ti chiedo: oltre ad organizzare prestigiosi convegni dai quali solo noi siamo esclusi, cosa intendi fare personalmente, e come presidente dei Democratici di sinistra, per contrastare le dichiarazioni di un ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che ha equiparato anche la clonazione terapeutica (non solo quella riproduttiva, anche quella per intenderci già praticata nei laboratori delle università inglesi e californiane) ad un “crimine contro l’umanità alla stregua della schiavitù, delle sevizie sui bambini e degli orrori nazisti”? Cosa intendi fare per bloccare o modificare la legge sulla procreazione assistita in discussione al Senato, che, se approvata, vieterebbe qualsiasi ricerca sulle cellule staminali embrionali? (E cosa intendi fare per impedire l’approvazione, sempre al Senato, della legge sulla brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche, che recependo in modo più restrittivo una direttiva europea ne estende il dettato fino ad escludere la brevettabilità delle invenzioni basate sulle linee di cellule staminali embrionali umane?) E infine, cosa intendi fare per far sì che le decine di migliaia di embrioni congelati, conservati nelle cliniche per la fecondazione assistita e destinati alla spazzatura, possano essere utilizzati per ricerche che potrebbero curare un italiano su 6?
Come vedi i fronti di lotta non mancano. Io con Radicali Italiani e l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, con decine di malati, ricercatori e scienziati, sto tentando di far fronte a tutto questo, finora nella più totale solitudine politica. Mentre il governo Blair ha dato il via libera per primo al mondo alle sperimentazioni sulle cellule staminali embrionali, mentre i democratici statunitensi combattono la decisione presa da Bush di congelare i fondi federali per questo genere di ricerche, mentre i socialisti spagnoli raccolgono le firme per contrastare i vincoli posti dal Governo Aznar alla libertà di ricerca scientifica, qui in Italia il percorso parlamentare dei due disegni di legge che ho citato, così come le allucinanti dichiarazioni di Sirchia sono accolte nel più totale silenzio. E’ possibile che nessuno a sinistra voglia lottare affinché, come ha scritto il Presidente d’onore dell’associazione che porta il mio nome, José Saramago, “la luce della ragione e del rispetto umano possa illuminare i tetri spiriti di coloro che si credono ancora, e per sempre, padroni del nostro destino”?

29 gennaio 2003 – Luca Coscioni

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