Il mio intervento alla conferenza dei Radicali sulla libertà di ricerca

Cari elettori, care elettrici,
colgo l’occasione di questa conferenza stampa per lanciare la mia campagna elettorale, con la speranza che un frammento d’informazione, un brandello di verità, possa raggiungervi. Mi presento per l’ennesima volta. Sono Luca Coscioni, capolista, davanti a Marco Pannella, della lista Emma Bonino. La voce che state ascoltando non è la mia. È quella che un sintetizzatore vocale mi mette a disposizione. La maggior parte di voi, la quasi totalità, non mi conosce, non mi deve conoscere. Il suono metallico della mia voce sintetizzata infastidisce. Ma ciò che più infastidisce, è il contenuto della battaglia radicale che sto combattendo. È la battaglia radicale, volta a dotare il nostro Paese di una legge sulla clonazione terapeutica. La mia candidatura, caso unico al mondo, è sostenuta da 39 premi Nobel, e 354 scienziati di fama internazionale. Nonostante ciò, o forse proprio per questo, lo spazio che mi è stato concesso, dalle televisioni e dai giornali, è pressoché inesistente. Vi starete domandando cosa, di tanto pericoloso, al punto d’essere messo sotto il più assoluto silenzio, ha da dire un candidato radicale, muto, ed in sedia a rotelle. La battaglia radicale, alla quale sto dando voce e corpo, può essere così descritta. La malattia che mi ha colpito, la sclerosi laterale amiotrofica, ed altre malattie, come il diabete, il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, potrebbero essere curate mediante le cellule staminali.

Perché ciò sia possibile, e lo sia in un tempo ragionevole, è necessario utilizzare, studiandoli, i cosiddetti embrioni soprannumerari. Tali embrioni sono inevitabilmente destinati alla distruzione. Si tratta, infatti, di embrioni in sovrannumero, lo scarto dei programmi di fecondazione assistita. Se ne stanno all’interno di congelatori, in attesa di una distruzione certa. È per questo che, noi radicali della lista Emma Bonino, proponiamo la loro utilizzazione. Piuttosto che buttarli nella spazzatura, pensiamo sia preferibile destinarli ad una ricerca che potrebbe salvare la vita a milioni di persone. È una questione di buon senso. Alcuni esponenti politici, ad esempio, Berlusconi e Rutelli, sono contrari all’impiego degli embrioni soprannumerari. Sono contrari, e, pur sapendo che tali embrioni finiranno nella spazzatura, chiudono gli occhi, si tappano le orecchie e non dicono una parola. La ragione è semplice: sono a caccia di voti cattolici. Sì, proprio dei voti di quei cattolici che, più cristianamente, e meno “democristianamente”, di Rutelli e Berlusconi, preferirebbero destinare tali embrioni alla ricerca, piuttosto che alla spazzatura. È del resto noto che i cattolici, quelli veri, non quelli alla Rocco Buttiglione, per capirci, sono dotati, tra le altre cose, di buon senso. È una qualità, il buon senso, che hanno in comune, il laico, ed il cattolico liberale.

Lo scorso 28 dicembre, la Commissione sulle cellule staminali, nominata dal Ministro della sanità, e presieduta dal Professor Renato Dulbecco, diceva sì all’utilizzazione degli embrioni soprannumerari. Più recentemente, il Ministero della sanità ha reso noti i risultati del primo censimento italiano degli embrioni congelati. Secondo il rapporto del Ministero, tali embrioni sarebbero 30000. A questo punto, chiedo al Ministro della sanità, Umberto Veronesi, e lo chiedo da capolista della lista Emma Bonino, di far sì che tali embrioni possano essere destinati alla ricerca, e di avviare le procedure mediante le quali, i centri di ricerca italiani possano farne richiesta per studiarli.

10 aprile 2001 – Luca Coscioni

Puoi ascoltare il mio intervento alla conferenza cliccando qui

Eventuali errori presenti nel documento sono dovuti ad un adattamento del testo per il sintetizzatore vocale utilizzato da Luca

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