Il mio intervento con Emma Bonino ad Orvieto prima delle elezioni

Paganini non ripeteva, Coscioni, solo per questa volta, ripete. Buon giorno.
È con grande piacere che do il benvenuto nella città in cui sono nato, e nella quale vivo, ad Emma Bonino. La scorsa settimana, ho avuto la possibilità di accogliere Marco Pannella, quest’oggi è la volta di Emma. Desidero ringraziare, e lo faccio a poche ore dal voto di domenica 13 maggio, Marco ed Emma, per aver compreso la mia proposta politica, da me appena abbozzata al comitato dei radicali del mese di dicembre 2000; per averle dato una forma politica compiuta ed organica; per aver restituito, a me che ero muto, la voce, a me che ero stato confinato in un campo di concentramento famigliare, la libertà, a me che ero agli arresti domiciliari, la dignità di persona e di soggetto politico. Grazie Emma, grazie Marco. Grazie per aver contribuito in modo decisivo a combattere, e, ora posso dirlo, a battere: Il perbenismo, il senso comune, il cinismo, il razzismo, che vorrebbero togliere, e quasi sempre ci riescono, alle persone che la Natura ha fatto malate, diritti e libertà fondamentali.

Domenica sera, lo sapete, sono stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Viterbo. Di nuovo, per due giorni, mi sono ritrovato, mio malgrado, in uno dei molti, troppi, odiosi, campi di concentramento passivi, questa volta ospedaliero. La mattina del martedì, sono stato portato, deportato, dalla squallida stanza a due letti e priva di un bagno, a fare le lastre al torace, dal reparto di neurologia, al servizio di radiologia. Spingeva il mio letto un imbecille di portantino, specializzato nell’urtare tutto ciò che incontrava nel suo rozzo incedere. Davanti a me, sei anziani, ai quali, un altro portantino dava del tu, il tu sprezzante della presa per il culo, mi precedevano, deportati, manipolo di donne e di uomini, in pigiami che avevano cessato di essere tali, per divenire divise prive di colori. Lo Stato sociale si mostrava finalmente in tutta la sua efficienza. In quel momento di rabbia e di impotenza, ripensavo alla crisi di domenica sera, al mio Satyagraha, all’amore per la verità, strumento gandhiano, e radicale, che non mi apparteneva, e che avevo fatto mio. La mia proposta politica, la battaglia radicale per la libertà della ricerca scientifica, aveva spalancato le porte ai temi della vita e della morte, della malattia e della guarigione, della normalità e della diversità, temi radicali, ma temi anche che riguardano tutti i cittadini italiani. Colgo poi l’occasione di questa conferenza stampa, per annunciare che, a partire dalle 23 e 59 di questa sera, tornerò a prendere tutti i farmaci della mia terapia. Lo faccio, passando il testimone ad Emma, alle centinaia di compagne e di compagni, che in queste ore stanno alimentando il grande Satyagraha radicale. Il primo e parziale riconoscimento delle ragioni dei radicali e dei non violenti, dato da Vespa e da Costanzo nelle loro trasmissioni, non rimargina certo la ferita inferta al corpus dei cittadini italiani. Il nostro Satyagraha prosegue anche per questo.

Concludo brevemente con una riflessione su Katia Bellillo. Ho appreso dai quotidiani locali che la cossuttiana ha fatto, nei giorni scorsi, una incursione politica presso il nuovo ospedale di Orvieto. Alla Bellillo dico che ospedali, carceri, case famiglia, servizi di recupero dei tossicodipendenti, servizi d’igiene mentale, andrebbero visitati, con continuità, durante il mandato parlamentare, e non, strumentalmente, in campagna elettorale. Cosa che farò se gli elettori mi eleggeranno deputato. Katiuscia Bellillo può comunque ritenersi fortunata a non aver incontrato nelle corsie della nuova struttura ospedaliera il malato Coscioni, capolista del radicali, nonché avversario diretto per il collegio numero 7 di Orvieto. L’incontro mancato avrebbe dato luogo ad un contraddittorio. Ma, gli esponenti politici dei due poli non amano il confronto democratico sui temi radicali della vita e della morte, assecondati dal duopolio Rai-Mediaset. Grazie dell’attenzione.

10 maggio 2001 – Luca Coscioni

Eventuali errori presenti nel documento sono dovuti ad un adattamento del testo per il sintetizzatore vocale utilizzato da Luca

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