Il mio intervento per la manifestazione dei radicali contro il ministro Sirchia

Buongiorno,
abbiamo organizzato come Radicali Italiani, come Partito Radicale Transnazionale, e come deputati europei della lista Emma Bonino, questa manifestazione per chiedere al ministro della Salute Girolamo Sirchia alcune cose che riteniamo di fondamentale importanza per almeno dieci milioni di nostri concittadini colpiti da varie patologie, oggi incurabili, che potrebbero beneficiare nei prossimi anni delle ricerche sulle cellule staminali. Prima di addentrarci nell’esame delle nostre richieste al ministro, può essere di una qualche utilità muovere da una semplice constatazione: in Italia, secondo un recente censimento commissionato dall’ex ministro della Sanità Umberto Veronesi, esisterebbero 24276 embrioni soprannumerari congelati, che sono destinati inevitabilmente alla distruzione. Per noi radicali, mettendo da parte le valutazioni di carattere etico che nel caso di embrioni comunque destinati a finire nella spazzatura non possono essere invocate per sostenere la non utilizzabilità degli stessi, è più proficuo richiamare un principio che la classe politica italiana spesso sembra dimenticare: il principio del buon senso. A fronte di una distruzione certa, tutte le forze politiche dovrebbero riconoscere che impiegare questi embrioni per finalità scientifiche è la sola opzione possibile. La non azione non è, infatti, una strada politicamente percorribile. Detto questo possiamo passare ora alle richieste che intendiamo rivolgere al ministro Sirchia.

La prima: 67 italiani su 100 si sono pronunciati a favore della utilizzazione degli embrioni soprannumerari a scopo di ricerca e per finalità terapeutiche. Il ministro ha più volte ripetuto che dovrà essere il Parlamento a decidere, tuttavia in qualità di responsabile del dicastero della salute e membro del consiglio dei ministri, vorremmo conoscere le posizioni del governo e del ministro della Salute su questo argomento. In particolare Sirchia dovrebbe dirci quale è la destinazione che ritiene più opportuna per gli oltre 20.000 embrioni congelati. Su di una questione di tale importanza non è pensabile che il, ministro della Salute si limiti a dire che in ogni caso sarà il Parlamento a decidere.
La seconda richiesta è quella di un confronto pubblico televisivo e a mezzo stampa sul tema della clonazione terapeutica e della utilizzazione degli embrioni soprannumerari. I radicali sono infatti la sola forza politica che abbia fatto della libertà della ricerca scientifica uno dei temi portanti dell’ultima campagna elettorale e che abbia una proposta di legge di iniziativa popolare in materia di clonazione terapeutica e procreazione medicalmente assistita, sulla quale sta conducendo la raccolta delle cinquantamila firme necessarie per la sua presentazione  Se l’opinione pubblica fosse adeguatamente informata, molto probabilmente non il 67 per cento degli italiani, ma il novanta per cento si dichiarerebbe favorevole all’impiego degli embrioni soprannumerari per studi e ricerche. Un confronto tra le proposte della maggioranza e della opposizione, se ve ne sono, con quelle dei radicali, che hanno raccolto, anche su tale tema, alle elezioni politiche del 13 maggio, 840.000 voti, appare non più eludibile.
La terza richiesta che rivolgiamo al ministro è di prevedere il finanziamento pubblico della ricerca sulle cellule staminali embrionali, così come sta avvenendo per le cellule staminali adulte, e di promuovere centri di ricerca che possano produrre e utilizzare linee cellulari ricavate dagli embrioni soprannumerari. La concorrenza tra pubblico e privato, e tra le diverse fonti di cellule staminali è la migliore garanzia che si giunga in tempi brevi a terapie efficaci per curare le varie patologie. Non è del resto scientificamente corretto eludere la ricerca sulle cellule staminali embrionali per motivazioni di carattere etico che peraltro non sono nemmeno condivise dalla maggioranza degli elettori, se è vero come abbiamo già evidenziato che circa sette italiani su dieci sono concordi con le posizioni radicali.
La quarta richiesta è quella di finanziare la cosiddetta via italiana alla clonazione terapeutica. Cioè il trasferimento nucleare per la produzione di cellule staminali autologhe, infatti la produzione in vitro di cellule staminali del malato stesso, autologhe può essere ottenuta con la riprogrammazione del nucleo di cellule somatiche, mature, prelevate dal paziente e trasferite all’interno di una cellula uovo precedentemente enucleata, cioè svuotata del suo nucleo. Questa è stata la strada indicata dalle conclusioni del rapporto Dulbecco che, fra l’altro, aveva sancito, a maggioranza, anche l’impiego degli embrioni sopranumerari. Sirchia ha dimostrato di essere un uomo di scienza affrontando il tema degli organismi geneticamente modificati e quello della clonazione animale, continui ad esserlo anche quando si tratta delle biotecnologie umane.
La quinta e ultima richiesta è quella di prendere una posizione chiara e netta rispetto al rapporto redatto dal parlamentare europeo Francesco Fiori, relatore della Commissione Temporanea sulla genetica umana e le altre nuove tecnologie della medicina moderna. Questo documento verrà messo in votazione plenaria nella seduta del 28 e 29 novembre.

Se il Parlamento europeo lo approvasse la ricerca scientifica nei paesi dell’unione tornerebbe in pieno medioevo, infatti tale documento ha la pretesa di regolamentare la materia, proibendo tutto ciò che, invece, sarebbe necessario promuovere: l’utilizzazione degli embrioni soprannumerari, la clonazione terapeutica, il finanziamento pubblico alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, la commercializzazione delle linee cellulari, e chi più ne ha più ne metta. Il ministro della salute deve far sentire la propria voce prima del voto del 28 novembre, in modo tale che il suo intervento possa contribuire ad impedire che il Parlamento europeo commetta un grave errore le cui conseguenze dovranno essere sopportate dai cittadini dell’unione europea.

17 novembre 2001 – Luca Coscioni

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