Caro Michael J. Fox

Mr Fox,

Mi chiamo Luca Coscioni, ho insegnato fino a sei anni fa politica economica in una università italiana e oggi sono impegnato, in prima persona, nella lotta per la libertà della scienza e delle terapie, in particolare della ricerca sulle cellule staminali embrionali.

In Italia, di fatto, questo tipo di ricerca è proibita, e con essa è proibita la speranza per milioni di persone affette da gravissime e diffusissime patologie, per le quali oggi non esistono terapie realmente efficaci.

Se potesse incontrarmi, non potrebbe sentire la mia voce. Sei anni fa sono stato colpito dalla sclerosi laterale amiotrofica, una malattia neuromuscolare oggi incurabile, che rende chi ne è colpito paralitico e incapace di parlare con la propria voce. Per comunicare utilizzo un computer con un programma di sintesi vocale. E’ il sistema che usa il professor Steven Hawking, il celebre fisico inglese colpito dalla stessa malattia. Questa malattia, come molte altre, può, forse, essere curata ricorrendo alle cellule staminali.

Ho letto con molto interesse l’intervista da lei rilasciata alla ABC il 28 giugno scorso, proprio riguardo l’utilizzo degli embrioni sovrannumerari a scopo di ricerca sulle cellule staminali. La sua malattia è tra quelle che potrebbero essere efficacemente curate, se non addirittura debellate, con l’utilizzo di tali cellule. Anche negli Stati Uniti il dibattito è acceso e so che lei è molto impegnato nella campagna di informazione e di pressione perché l’amministrazione Bush decida di stanziare fondi federali per la ricerca in questo campo. Io credo potrebbe essere utile lavorare insieme su questo.

Come certamente saprà, anche in Europa il dibattito è acceso. L’unico paese che ammette e regolamenta la ricerca sulle cellule staminali e la clonazione terapeutica è l’Inghilterra, mentre Francia, Germania, Svezia e Spagna hanno intrapreso con determinazione la strada verso il suo utilizzo. Nel febbraio scorso si è tenuta al Parlamento Europeo una audizione della Commissione Temporanea sulla Genetica Umana, alla quale ho partecipato anch’io insieme ad esperti di vari orientamenti etici e scientifici. Attualmente è in corso di elaborazione una relazione su tutti gli aspetti legati alla ricerca scientifica ed il voto finale è previsto alla fine del mese di novembre. Conseguentemente, le posizioni dei vari gruppi parlamentari si definiranno nelle settimane precedenti.

E’ probabile che la decisione futura del Parlamento Europeo possa influenzare l’orientamento del Governo americano. E’ assolutamente necessario riuscire a far prevalere il buon senso della possibile scoperta di un rimedio che può essere paragonato alla introduzione degli antibiotici, piuttosto che l’oscurantismo antiscientifico verso cui si sta orientando il nostro vecchio continente, sotto l’influenza di preoccupazioni, se non di pregiudizi religiosi.

Ma non siamo soli. L’unico gruppo politico impegnato nella campagna per la ricerca sulle cellule staminali è il gruppo di Emma Bonino, ex Commissario Europeo per gli aiuti umanitari, per la tutela dei consumatori e per le politiche sulla pesca, con cui durante le ultime elezioni in Italia ho avuto l’onore di essere candidato. Durante la campagna elettorale ho rivolto un appello per la libertà di ricerca alla comunità scientifica italiana ed internazionale, al quale hanno aderito 50 premi Nobel ed oltre 500 scienziati di tutto il mondo.

Proprio per cercare di influire sulla decisione che il Parlamento Europeo sarà chiamato a prendere alla fine di novembre, il 18 e il 19 settembre organizzeremo a Bruxelles un Convegno “Per la Libertà di ricerca scientifica”, al quale abbiamo invitato scienziati, accademici e premi Nobel di cui le invio l’elenco. E’ con molto piacere che estendo l’invito a lei e ai membri della sua prestigiosa fondazione. Ritengo che la sua presenza potrebbe influire in modo autorevole e decisivo sulla posizione definitiva che il Parlamento Europeo prenderà.

Se il mio Paese continuerà ad essere vittima dell’oscurantismo antiscientifico, milioni di cittadini come me continueranno ad essere condannati dall’irresponsabilità della politica prima che dalla gravità delle malattie.

Spero davvero di ricevere una sua risposta positiva. Sarei molto lieto di incontrarla e di conoscerla, e di poter lavorare insieme a lei per dare la possibilità di un futuro a milioni di persone che ad oggi, come me,  di fronte a sé hanno solo il buio della sofferenza e della morte.

Con molta stima,

Luca Concioni

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