«Diritti e libertà» adesso Coscioni lo dice con gli occhi

Al congresso di Orvieto critiche a Ruini «Ha violato e viola ogni volta il Concordato»

Non ci sono telecamere Rai né quelle di Mediaset. Ce n’è una piccolissima, puntata sugli occhi di Luca Coscioni, immobilizzato da una grave malattia degenerativa. L’obiettivo coglie dove lo sguardo si sofferma sulla tastiera, legge le frasi e un sintetizzatore vocale le esplicita. Parla così Luca Coscioni: con gli occhi. Da quando anche la sua mano ha smesso di rispondere agli impulsi del cervello. Orvieto, quarto congresso dell’associazione che prende il nome di questo ex maratoneta, diventato il simbolo della battaglia per la libertà della ricerca, tre giorni di lavori intensi per aderire al nuovo soggetto politico, la Rosa nel pugno, “laica socialista liberale radicale” . «Gli occhi – dice Coscioni – sono lo specchio della mia, della nostra battaglia di libertà». Costa 20mila euro questo sofisticato sistema a comando visivo che permette di parlare con gli occhi. «Ci batteremo affinché possa essere prodotto in serie e quindi venduto per poche migliaia di euro a tutti coloro che hanno bisogno». dice Rita Bernardini dei Radicali.

Un lungo applauso accoglie il discorso del presidente dell’Associazione, che deve essere costato ore di fatica, sguardo dopo sguardo. Ma è freddo e lucido, come ogni intervento di Luca Coscioni, che oggi ad Orvieto, parla nel «suo palazzo del Popolo, nella città dove vive con la famiglia. «Dal corpo dei malati al cuore della politica». tema dei lavori: fecondazione, eutanasia «dignità del morire» «morire con dignità», testamento biologico, ricerca scientifica sulle cellule pregiudizi dogmatici e ideologici» . Temi eticamente sensibili. Spine nel fianco di destra e sinistra, su tutto la mano sempre più lunga e sempre più pesante della Chiesa. «E doveroso richiamare anche in questa sede la grave ingerenza degli apparati clericali, con l’appello a gamba tesa del Cardinale Ruini, che ha violato, e viola ogni accordo concordatario tra Stato e Chiesa» , dice Coscioni, accusando le gerarchie ecclesiastiche di «sconfinamenti prepotenti e pervasivi». Il referendum sulla legge 40 è un tema che provoca ancora dolore, qui, nella casa dei «laici e liberali» di sempre. E quanti malumori in questa bella e austera casa del popolo, per l’ultima presa di posizione della Margherita sul testamento biologico. E non è piaciuta neanche la proposta Bindi-Turco-Fiorini sul sostengo economico alle donne che altrimenti abortirebbero. Emma Bonino, seduta in primi fila affianco a Enrico Buemi: «Enrico, ma che ne pensi?» «Mi sembra una stupidaggine enorme».

Poco più in là Roberto Villetti ascolta e annuisce. Si alza, vorrebbe fumare, ma viene bloccato dai giornalisti. Il veto della Margherita sull’eutanasia?«Mi ha stupito, mi sembrava questo un tema sul quale si era aperta una convergenza Mi stupisce che si alzi questo sbarramento, c’è un velo di ipocrisia su questi argomenti che deve essere squarciato. Parlando di questi temi non si aprono guerre di religione ci sì confronta su questioni forte mente sentite dalle persone». Arri va anche Emma Bonino: «Sono senza parole, ecco cosa dico rispetto a questa ultima novità. Mi sembra davvero preoccupante questa nuova ventata di clericalismo e questo forte indebolimento della politica. Mi sta chiamando la BBC su questa questione perché all’estero i nostri colleghi non credono a quanto sta accadendo qui». E poi, aggiunge, «Bindi-Turco Fioroni, mi sono sembrati il trio pecoroni: tutti dietro alla destra che propone l’una tantum sui figli, ci vogliono politiche serie, perché più sostegni brava non fanno una politica. Lavoro asili nido… ». Dentro, Marco Pannella ascolta in silenzio. Prende la parola il segretario dell’Associazione, Marco Cappato. Cita Tony Blair e Zapatero quando parlano di scienza per la vita, scienza «che non deve far paura». E poi arriva all’Italia «del provincialismo politico» , all’ingerenza della Chiesa, alla difficoltà della politica di ispirarsi ai principi laici quando è chiamata a legiferare. Elenca le priorità dell’associazione: «Il voto del 9 aprile è l’occasione fondamentale per realizzare ciò che il boicottaggio del referendum non ci ha consentito di realizzare».

L’obiettivo è quello di portare Luca Coscioni in Parlamento e se la legge non dovesse cambiare il suo nome in un collegio sicuro sarà la condizione da porre all’Unione, spiega Daniele Capezzone, segretario dei Radicali. Cappato annuncia che per la libertà di ricerca non si aspetteranno le elezioni: inviteranno le coppie sterili alla disobbedienza civile andando a fare all’estero ciò che qui è vietato. Sull’eutanasia, si guarda «al modello belga» e da Orvieto parte l’invito ai medici italiani «affinché istruiscano e preparino, già attraverso la Federazione dell’Ordine, un’inchiesta sull’eutanasia» . Diritti e libertà dei malati, diritti delle donne a ricorrere alla pillola abortiva, diritto di voto dei malati intrasportabili. La platea. numerosa ma meno di quanto ci si aspettava, applaude a lungo. Oggi si continua.

08 dicembre 2005 - Maria Zegarelli

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